Il c.t. della Nazionale ha risposto ad alcune domande
Luciano Spalletti, ha rilasciato alcune dichiarazioni dopo la sconfitta dell’Italia contro la Svizzera, che è costata agli azzurri l’eliminazione dal torneo. “Siamo arrivati all’Europeo con qualificazione meritata ma difficile. Sapevamo di avere difficoltà massimali, lo racconta la storia che i club che abbiamo affrontato siano organizzati bene tra esperienza e maturità. Noi siamo tra le più giovani, ce n’è solo una più giovane di noi. Ci si aspettava più reazione ma fino alla qualificazione c’è stata reazione diversa da quella di ieri. Ieri ci fa rimanere male, si diventa responsabili in maniera importante”.
Se ci siamo capiti con la squadra? “Ho sempre avuto confronto giornaliero con loro e non ho visto criticità particolari. Non so se lei allude a qualcosa di più preciso… Ho cercato di fare il mio lavoro al 100%, ho ritenuto giusto non far passare niente. È un’analisi che devo fare, ci penserò, mi sembrava tutto abbastanza normale. Ci sono già passato, quando lotti per non retrocedere dalla C1 alla C2 è la stessa cosa, poi cambia quello che c’è in palio. La maglia dell’Italia è il massimo a cui aspirare”.
È rimasto deluso dalla partita di ieri? “Io ho detto che ero rimasto sorpreso dalla disponibilità dei giocatori e resto della stessa idea fino alla partita di ieri. Di quella sono deluso perché non ho visto reazione, anche contro la Spagna l’ultimo quarto d’ora abbiamo creato situazioni dove si poteva pareggiare. Ieri ho visto meno questa rabbia di riconquistare palloni, sfidare un avversario che era alla nostra portata. Le analisi le faccio andando ad approfondire quello che ho visto in partita, che ha una realtà differente. Abbiamo fatto troppo poco. Se la risposta è questa, io devo fare qualcosa di diverso”.
Qual”era l’umore della squadra? “Umore della squadra era perfetto e corretto, poi se ci riferiamo ai sorrisi plastificati… Dentro il gruppo abbiamo sempre detto la stessa cosa, noi dall’ambiente interno: stava nascendo un gruppo sano. Erano tutti molto legati e molto amici, tutte le sere in stanza insieme a fare tornei e scherzare. Che la maglia azzurra possa diventare un peso, visto il risultato di questa partita, è una cosa che cercheremo di andare a capire per avere delle risposte. Prima di andare via dalla riunione della mattina, abbiamo chiesto chi non si sentiva di battere i rigori perché in partita sei responsabile, non come in partita. Chi voleva batterli ha alzato il braccio, altri lo hanno tenuto giù. Queste cose ci servono per gestire e capire in futuro. Va fatto racconto completo e onesto, che c’è già polverone naturale…”.